SLEEPERS

Hell's Kitchen, New York, 1966. Per una stupida bravata (un furto ad un ambulante fatto quasi per gioco) finita in tragedia, i teppistelli Shakes, Tommy, Michael e John si beccano diciotto mesi di riformatorio.
Un infame calvario di violenze ed abusi sessuali, grazie alle assidue cure del sadico secondino Nokes (Kevin Bacon), nonostante il prodigarsi di padre Bobby (Robert De Niro), prete di strada.

Nel 1981 Tommy (Billy Cudrup) e John (Ron Eldard), che hanno imboccato la strada della rabbia e della deliquenza e sono ormai gangster in pianta stabile, ritrovano casualmente in un ristorante l'antico aguzzino e lo fanno secco (come dargli torto?)

Il caso viene assegnato al procuratore Michael (Brad Pitt) (sarebbe meglio dire che viene "intercettato" dal ragazzo ora avvocato), terzo dei quattro ragazzini di un tempo.
La pratica legale sembrerebbe una formalità ma invece il processo per omicidio si trasforma in una legale vendetta contro le passate angherie, come racconta il cronista Shakes (Jason Patric), quarto dell'antico gruppo.

SLEEPERS è un avvincente, robusto e molto ben strutturato drammone social-carcerario-giudiziario del veemente regista Barry Levinson, che schiera un manipoli di superdivi a far da chiocce a giovanissimi e poco celebri protagonisti (ormai sappiamo che solo Brad Pitt è diventato un big).
A Vittorio Gassman basta un cameo per confermare una classe inimitabile.

Il ritmo nel complesso è buono, come deve essere, considerata la storia. La vicenda vissuta dai ragazzi è terrificante se si pensa che è vera, come, di fatto, è.
Bisogna dire che è descritta con crudezza ma senza morbosità e non mancano momenti di grande tenerezza, come quella in metropolitana o quella in cui padre Bobby (uno straordinario De Niro), per quanto in conflitto con la propria coscienza, guardando John e Tommy, i suoi ragazzi, con tutto l'amore di un padre di fronte a due figli smarriti, mente per salvarli (come dargli torto?) legalmente discutibile ma, umanamente, assolutamente comprensibile.

La pellicola ha l'indubbio pregio di essere emozionante.