Totò e Cleopatra

Roma, 41 avanti Cristo. Il Senato decide di richiamare in tutta fretta il dissoluto Marco Antonio (Totò), che purtroppo nel lontano Egitto, nonostante la marcatura asfissiante del luogotenente Enobarbo, ha perduto la testa per la bellissima Cleopatra (Magalì Noel), la fatale regina d'Egitto.

Per fargliela dimenticare, gli potrei presentare mia sorella Ottavia (Moira Orfei), propone il saggio Ottavio (Gianni Agus).
Ma la legittima e gelosissima consorte del triumviro, Fulvia, va su tutte le furie, sequestra il marito in cantina e lo sostituisce con il fratellastro Totonno (Totò), turpe mercante di schiavi, che lo rassomiglia come una goccia d'acqua, e lo spedisce ad Alessandria perchè rimetta le cose a posto con la maliarda.

Diretto dal non eccelso Fernando Cerchio, su soggetto e sceneggiature proprie, TOTO' E CLEOPATRA è una scassatissima farsa in costume che fa il verso, con perfetto tempismo, al contemporaneo e faraonico Cleopatra, con gli strascichi sentimentali degli interpreti Liz Taylor e Richard Burton.

E' uno dei sei film girati da Totò nel 1963, uno ogni due mesi, roba da stakanovisti.

Il Principe, che dà vita per l'ennesima volta a un doppio personaggio, si salva non solo grazie alla sua solita verve e alla solida classe, ma anche perchè ben servito da un cast in cui si fanno notare Gianni Agus, Carlo Delle Piane, Moira Orfei e la francese Magari Noël, lanciata dalla Dolce vita di Fellini.

Pur stanco e cieco (che pena vedere i suoi capelli grigi alle prese con copioni così nda) Totò propizia nuovamente il miracolo della comicità: il discorso di battaglia ai tebani in Totò contro Maciste («Tebani, abbiamo lance, spade, frecce, mortaretti, tricchitracche e castagnole. E con queste armi potenti - dico, potenti - noi spezzeremo i reni a Maciste e i suoi compagni, a Rocco e i suoi fratelli»), almeno quello, entrerà a buon diritto nelle antologie.