COSI' FAN TUTTE

La bella, disinibita e maliziosa scultrice Diana (Claudia Koll), sposata con il distratto Paolo, si sente trascurata dal freddo consorte e tenta in ogni modo di riaccendere nello stesso la spenta fiamma della passione.

Così aggiunge alle evidenti e abbondanti armi della seduzione di cui dispone, per mettere pepe nel piatto ménage, la fantasia. Si diverte a sollecitare la tensione (erotica) dell'amato maritino raccontandogli esperienze "anali" di cui favoleggia.

Fino a quando, chiamata in quel di Venezia per questioni ereditarie (una sua zia le ha lasciato una bella casa e danaro), non metterà in pratica i suoi erotici desideri.

L’occasione le si presenta quando viene avvicinata ad una festa da Alphonse (Franco Branciaroli), un artista, che la inizierà, con gusto (immaginiamo), ai piaceri della sodomia.

Sarà l'inizio di un viaggio che la porterà a sperimentare l'amore di gruppo, le ammucchiate e il sesso selvaggio e infine, felice e rotta ad ogni esperienza, tornerà dal marito che nel frattempo ha preso coscienza del fatto di aver trascurato troppo la focosa mogliettina.

Il regista veneziano Tinto Brass, mescolando realtà e fantasie della protagonista, una bella e sensuale Claudia Koll, ben prima di essere assalita dalla vocazione mistico religiosa, utilizza le abbondanti forme della stessa (la trama è ben poca cosa e tolta lei, finisce il film), per mettere in scena, superando abbondantemente i bastioni di Orione del pornosoft, la sua solita lezioncina.

In pratica le lodi del tradimento visto come “botta di vita”, cioè elemento vivificatore del rapporto di coppia, e il sesso e l'esplorazione del suo mondo fino ai confini, sicuramente per il regista non granitici, del moralmente lecito.

La Koll è bella, fisicamente affascinante e ha un’aria sbarazzina e seducente, oltre ad essere molto sensuale, al netto della garrula voce.


Falli di gomma, tette e culi al vento e le posizioni quasi ginecologiche si sprecano, ma chiaramente è qualcosa che lo spettatore che si avvicina alla visione di un'opera brassiana si aspetta.

Compresa la sua arcinota ossessione per il fondoschiena femminile.