IL BISBETICO DOMATO

Oltrepo Pavese. L'esuberante e un pò bizzarro Elia Codogno (Adriano Celentano), proprietario terriero, vive con l'anziana governante di colore Mamy (Edith Peters) in un cascinale dalle parti di Voghera.

Sui quaranta, misogeno convinto, infatti detesta il matrimonio, nemico della tecnologia, irascibile oltre ogni limite, in guerra con l'intero paese che pure lo indica come esempio di laboriosità.

Ed ecco che in una notte buia e tempestosa di pioggia a catinelle bussa l'intirizzita Lisa (Ornella Muti), una stupenda ragazza milanese rimasta in panne proprio lì davanti.

E la bella ragazza, dopo un'interminabile sfilza di litigate, lo porterà all'altare, confetti compresi.

Meglio omettere il nome dell'incolpevole Shakespeare (che tra l'altro non è più in grado di querelare) da questa moderna versione di "La bisbetica domata" piegata, dal noto duo Castellano & Pipolo, alle esigenze di Adriano Celentano, con il suo campionario di gag e il suo eloquio surreale, sconnesso e sconclusionato

Certo resterà per me sempre un mistero il successo di Celentano in campo cinematografico.
Infatti nella pellicola, che non è altro che una commediola semplice semplice che sviluppa un'ideuzza piccola piccola (e poco originale), e difficile trovare il tasto giusto per giustificare l'enorme successo che ha avuto (lo stesso dicasi per molti altri film con protagonista l'Adriano nazionale).

In ogni caso sarà gradito a coloro i quali amano il genere Celentano-movie.


La Muti come donna di città funziona: come al solito la recitazione lascia il tempo che trova, ma in quanto a bellezza e sorriso non si discute.

Spigliata ed in un ruolo un po’ equivoco la sensuale Milly Carlucci.