SOLO 2 ORE

New York. E' una mattina come tante per l'ispettore Jack Mosley (Bruce Willis), divorziato, depresso, zoppo e, come ciliegina sulla torta, dedito all'alcool.

Sta per smontare dal suo turno quando viene incaricato di portare un criminale di infimo cabotaggio, Eddie Bunker (Mos Def) dal distretto di Polizia al Tribunale, sedici isolati (o, in linguaggio corrente, blocks) di distanza da percorrere in due ore, dove questi vorrebbe testimoniare davanti al Grand Jury.

Jack pensa che sia un incarico di routine, ma ben presto si troverà prima a dover salvare il testimone da un killer e poi scoprirà che la persona contro cui Eddie deve testimoniare è proprio un poliziotto, in combutta con altri poliziotti, moralmente corrotti, che vogliono insabbiare le indagini.

L'ispettore della omicidi Frank Nugent (David Morse) spiega la situazione a Jack cercando di convincerlo a far finta di essere stato preso in ostaggio da Eddie, ma Jack decide di fare la "cosa giusta", difendere il testimone, scappando con quei poliziotti alle calcagna, decisamente poco propensi a farsi distruggere la carriera. Scatta un’incessante caccia all’uomo, inseguimenti e sparatorie, crimini e misfatti, attraverso strade trafficate, vie degradate, autobus e case popolari e innescando tutta una serie di eventi che cambieranno la sua vita e quella dei presenti...

Tecnicamente ineccepibile film d'azione, un poliziesco adrenalico concentrato in pochi chilometri quadrati del veterano Richard Donner, nome che rappresenta una garanzia nel genere, anche grazie all'ottima interpretazione di un inusuale Bruce Willis, zoppo e con qualche chilo di troppo, insomma un vinto dalla vita, impagabile nella parte del poliziotto alla deriva che si redime per la giusta causa.

L’unità temporale e spaziale è mantenuta, utilizzando la sincronia tra tempo reale e rappresentato per enfatizzare il senso di precarietà della vicenda. La camera a mano segue sempre le prede e il risoluto inseguitore David Morse, ma nasconde furbamente i trucchi dei due poliziotti rivali per commettere o sfuggire a un’imboscata

Malgrado il film sia ricco di clichè e luoghi comuni, con il messaggio trito e ritrito che i buoni non stanno da una parte sola ed anche i cattivi possono rigare dritto, compreso un finale improntato ad un mieloso (ma non disturbante) happy end, la confezione è impeccabile, ci sono dei bei momenti di cinema (le sequenze all'interno dell'autobus; i duetti verbali tra il protagonista e il ciarliero Mos Def, vera rivelazione del film) e Donner aggiunge il suo innegabile talento e mestiere.

Insomma anche se non brilla per originalità SOLO 2 ORE conferma che quanto già risaputo, ovvero quanto il cinema americano sappia ancora, se non stupire, quantomeno intrattenere e, grazie all'infinito serbatoio di caratteristi e seconde linee di pregio da cui attingere, qui Mos Def e David Morse, stupendi comprimari, offrire al pubblico spettacoli che valgano il prezzo del biglietto.