LA GUERRA DEI ROSES

Washington. Per Barbara Roses (Kathleen Turner) è come un colpo di fulmine alla rovescia: dopo diciassette anni di matrimonio, si accorge di non poterne più del marito yuppie, il brillante avvocato Olivier (Michael Douglas).

Colto di sorpresa il legale si rivolge all’azzeccagarbugli di famiglia, Gavin D’Amato (Danny De Vito), perchè sovraintenda alla tregua in attesa del divorzio e oltre ai due figli divida a metà gli spazi della loro lussuosa e spaziosa villa. 

Separati in casa. 

Ma la poco dolce signora ormai gli ha dichiarato guerra: il consorte non porge l’altra guancia, e dai dispetti più truci (il gatto ammazzato, l’auto distrutta) allo scontro fisico il passo è breve. La battaglia è all’ultimo sangue.

Vorrei vederti morta, amore mio.

Con LA GUERRA DEI ROSES  il Danny De Vito regista costruisce una commedia nerissima, velenosa, frenetica e crudele.

Bisogna ammettere che benché faccia molto ridere, soprattutto nella prima parte, è maledettamente seria nel raccontare che cosa succede quando l’odio coniugale si trasferisce sul piano del possesso e della difesa del territorio.

La tendenza all’eccesso e all’agitazione di Danny De Vito, anche interprete, diventa qui una virtù, capacità di portare le premesse alle ultime conseguenze. Sguaiata, sempre fuori giri, la vicenda è severamente vietata (o caldamente consigliabile, a seconda dei punti di vista) ai fidanzati prossimi alle nozze.



Bravissimi i tre simpatici e travolgenti protagonisti.