Los Angeles, 1997. Nella città con inquinamento e ammazzamenti all’ennesima potenza tra Fbi e narcotrafficanti, dove non ti puoi fidare nemmeno dei poliziotti, un inafferabile killer giunto dall’altro mondo fa strage, senza distinzione alcuna, di agenti e spacciatori.
L’improvvisato macellaio, dopo aver squartato le sue vittime, sfugge con puntuali marameo al sempre più imbufalito tenente nero ( in tutti i sensi) Mike Harrigan (Danny Glover).
Le strade si riempiono di cadaveri martoriati, finchè l’alieno commette un errore: qualche goccia d’acqua lo rende visibile e non più invulnerabile.
Riusciranno a salvarlo gli amici sopraggiunti in tutta fretta dallo spazio?
PREDATOR 2 è un disordinato, sanguinolento e rumorosissimo cocktail di horror, fantascienza e poliziesco, diretto da Stephen Hopkins, maldestro seguito di un film non proprio da buttare con Arnold Schwarzenegger (scritto dagli stessi sceneggiatori).
Il regista si è sbizzarrito in macelleria di truculenza rara, che si agita in una Los Angeles futuribile (allora), ma oggi già ridicolmente sorpassata, seminando morte e incongruenze.
Paura?
Non fatemi ridere.