NANNY MCPHEE - TATA MATILDA

Londra, primo novecento ( l’Inghilterra a cavallo tra l’epoca vittoriana e quella edoardiana). La ricca prozia Adelaide (Angela Lansbury) gli ha dato l’ultimatum: o ti risposi entro un mese o non vedrai più un penny.

Così il mite impresario di pompe funebri, mr. Brown (Colin Firth), da poco vedovo, deve trovare una donna per sé, oltre alla tata per i suoi sette scatenati figli, che sono riusciti nell’impresa di farne scappare già diciassette (l’ultima governante è fuggita quando i sei diavoletti maggiori hanno messo in scena un cannibalesco banchetto, fingendo di mangiare il neonato).

Ed ecco bussare alla porta Nanny McPhee (Emma Thompson), praticamente la sorella brutta di Mary Poppins.

Molto brutta, perché Emma Thompson si è divertita con il trucco.

Denti orribili, naso bitorzoluto, porri grandi come noccioline, sopracciglio unico, pappagorgia e culone, abito nero che sa di muffa solo a guardarlo.

Nessuno sa da dove viene, né quale sia l’agenzia di collocamento dove richiedere i suoi servigi ma tant’è, adesso è nella casa ad affiancare la cuoca e la fantesca.

Cinque regole ben precise per far crescere i fanciulli e avviarli verso la strada degli adulti.

Miracolo, l’apparente strega ha un animo sensibile tanto da rendere presto degli angioletti i ragazzini terribili. E, prodigio numero due, l’aspetto migliora a vista d’occhio, via via più bella mentre le pesti migliorano grazie ai suoi incantesimi pedagogici.

E il depresso padrone di casa? Trova l’amore grazie alla servetta Evangeline (Kelly McDonald).

Piacevole e spiritosa commedia fantastica in perfetto stile british, tratto dall’omonimo romanzo di Christianna Brand, benissimo interpretata da una Emma Thompson, assoluta mattatrice, dai due volti, prima maltrattata dai truccatori, poi abbagliante per sex appeal.

Qualche riferimento a Harry Potter, qualcun altro a Mary Poppins, sua cugina di primo grado, una manciata di magic touch e un’atmosfera british, donano alla favola un tono classico e, allo stesso tempo grottesco.

E se il cinema di animazione oggi parla soprattutto agli adulti, questo film è diretto ai bambini, come le favole di un tempo.

Per poter ripetere ancora una volta “C’era una volta”.