LA LICEALE

La bella e procace Loredana (Gloria Guida), i cui genitori sono separati (la madre si consola con un poveruomo di scarsa intelligenza e privo di carattere; il papà è un imprenditore che svolazza fra avventure femminili e imbrogli) è una sedicenne anticonformista e disinibita.

Scarsamente provvista di intelligenza quanto abbondantemente di carnale bellezza.

La ragazza mette lo scompiglio fra professori e compagni, diciamo così, di studio, provocando ed eccitando con la più sfacciata impudicizia di esibizioni e atteggiamenti.

Facendo così impazzire compagni di scuola e professori con la sua procacità, ma non la dà a nessuno.

Finirà col perdere la verginità con l'uomo serio, un maturo collaboratore di suo padre che sarà l'unico a saperne approfittare fino in fondo, illudendola e poi piantandola in asso.

Cultissimo della commedia erotica italiana, piuttosto osè per l'epoca, LA LICEALE segna la nascita del mito come sexy ninfetta scostumata di Gloria Guida, all'epoca ventenne (l’anno precedente aveva vinto il premio italiano come Miss Teenager), piuttosto generosa con le proprie piacevoli e gradevoli nudità.

Non si ride poi molto, ma il regista Michele Massimo Tarantini ha capito tutto e non mancano i brividi caldi e i pruriti erotici, come la scena lesbica quasi hard tra Gloria Guida e Ilona Staller, non ancora Cicciolina ma già non troppo pudica.



Mitica (nel suo genere, si intende), poi, la battuta di Alvaro Vitali che si finge pittore per far posare le compagne di scuola: "Di fronte all'arte, togliti le mutande e mettile da parte".

Film che chiuse il filone delle “Ubalde” per aprire quello delle “liceali”.




Più sexy che sul comico (anche se le varie macchiette ci sono tutte), si fa notare per i titoli di testa che scorrono sul corpo nudo della protagonista.