GOTHIKA

Psichiatra criminale in un penitenziario femminile, una sera Miranda Grey (Halle Berry), sposata al placido Douglas (Charles S.Dutton), tornando a casa sotto una pioggia incessante, esce di strada davanti ad un'ombra di donna: quando riprende conoscenza, si ritrova un buco di memoria e un' incriminazione per uxoricidio.

Ora, come tragico scherzo del destino, è lei, compagna di carcere delle sue antiche pazienti, tra cui la minacciosa e indemoniata Chole (Penelope Cruz), a subire l'assedio delle allucinazioni paranoidi, con l'incredulità anche del galante collega Pete Graham ((Robert Downey jr): tuo marito è morto, l'hai ucciso tu.

E poi a seguire la lotta disperata dell'eroina contro l'incredulità di chi la circonda, l'improbabile fuga dal manicomio, le indagini e false piste fino alla risoluzione finale, che un montaggio tagliato a gran colpi d'accetta rende poco comprensibile.

La presenza di Halle Berry, magnifica e insignita di Oscar, ma non molto credibile nel ruolo di psichiatra criminale, e la regia di Matthew Kassovitz, enfant prodige del cinema transalpino che prometteva di impreziosire con un tocco di fantastico alla francese la sua prima esperienza hollywoodiana, facevano sperare in qualcosa di meglio.

Se l'inizio non è male (un faccia a faccia drammatico tra Halle e la schizoide Penelope Cruz, molto più calzante nel ruolo; l'ingresso, molto fisico, della dottoressa nella sua cella), il tutto scivola rapidamente verso l'horror-thriller di serie B giungendo comunque ad un più che accettabile compromesso tra forma e contenuto, soprattutto in determinate sequenze, come quella della piscina o del “colpo di scena” finale.

La soluzione? Più illogica che mai.

C'è da dire che Kassovitz propone una messa in scena asciutta ed essenziale, senza abuso di effetti speciali, affidandosi a vecchi trucchi del mestiere per atterrire lo spettatore. Il ritmo della storia, che almeno fino al prefinale, mantiene una discreta suspance ed incertezza, si mantiene serrato.

La storia in sé, non è particolarmente innovativa, ma la commistione noir/thiller/paranormale, risulta all’atto pratico, abbastanza riuscita e le occasioni per saltare sulla poltrona non mancano.

Gothika, piacerà agli amanti del genere: il film fa fede al titolo e propone un efficace stile narrativo caratterizzato da atmosfere cupe e ambientazioni desolate (il penitenziario, luogo principe della vicenda) ed eventi violenti, macabri e misteriosi (come il delitto di cui viene accusata la dottoressa).