WHITE SANDS - TRACCE NELLA SABBIA

Sud Dakota (Usa). Nella torpida ed assonata cittadina l'integerrimo vicesceriffo Ray Dolezel (William Dafoe) si trova tra le mani un cadavere e una valigietta che contiene cinquecentomila dollari.

Durante l'autopsia, seconda sorpresa: dalle viscere del defunto, spunta un numero di telefono che conduce in New Mexico al mellifluo mercante d'armi Gorman Lennox (Mickey Rourke) e alla bella faccendiera Lane Boline (Mary Elizabeth Mastrantonio).

Il gioco si fa pericoloso ma il piedipiatti, per capirci di più, assume l'identità della vittima, Bob Mendes.

Caso complicato, tra FBI, CIA, traffico d'armi, due donne e un groviglio di agenti corrotti, tra cui il nero Greg Meeker (Samuel L. Jackson).

Scritto da Daniel Pyne e diretto con corretto mestiere dal neozelandese Roger Donaldson WHITE SANDS - TRACCE NELLA SABBIA è un film che all'inizio intriga e alla fine delude, ma durante il percorso tiene alta la soglia dell'attenzione, in un intrigo molto macchinoso, che punta il dito sul marcio che prolifera sotto le uniformi.

Nel valzer frenetico di doppiogiochisti degni dell'UDC, si muove con lo sguardo allucinato come al solito lo scorbutico Willem Dafoe, mentre Mickey Rourke sfodera il suo sorriso strazzamutande.

Molto bella la fotografia.