PAPPA E CICCIA

Due episodi.

Il senzalavoro meridionale Carmelo (Lino Banfi) è emigrato in Svizzera in cerca di fortuna. Ha trovato solo un modestissimo posto da imbianchino, ma ai parenti rimasti a casa scrive di essere diventato un pezzo grosso della finanza, ricchissimo grazie ad azzeccate speculazioni in Borsa.

Il problema si pone quando gli capita in casa la vistosa nipote Rosina (Milly Carlucci) così continua a fingersi ricco per non deludere la nipote che viene a trovarlo dal paese originario.

Ma dopo mille disavventure, accade il miracolo: diventa ricco veramente.

Un modesto e maldestro impiegato (Paolo Villaggio) martellato dalla pubblicità si iscrive a un viaggio tutto compreso per vivere la straordinaria avventura di una vacanza in Kenya.

Il problema è che il villaggio turistico è organizzato quasi come un lager, dove i poveri turisti vengono obbligati da una prorompente hostess (sempre Milly Carlucci) a massacranti vacanze intelligenti.

Vacanza dalla quale salva a stento la pelle.

PAPPA E CICCIA è una commediola abbastanza sciapa (ma non proprio inguardabile) divisa in due siparietti e diretta dal regista Neri Parenti, con l'unico filo conduttore della presenza della bellissima e scosciata Milly Carlucci, fisicamente in formissima.

Lino Banfi è sicuramente più simpatico nel suo inimitabile pugliese rispetto a Paolo Villaggio che mette in scena un FANTOZZI  in fotocopia, stavolta travestito da turista pirla.

Forse da salvare la scena del volo "ciarter".