OCCHIO, MALOCCHIO, PREZZEMOLO E FINOCCHIO

Due episodi.

Al collerico commerciante di elettrodomestici Altomare Secca (!) (Lino Banfi) non ne va bene una.
"Sono proprio disgrazieto" ripete di continuo, finchè corre da un veggente che gli consiglia di strappare un pelo irto e setoso al nuovo vicino, Corinto Marchiella (Mario Scaccia): è uno jettatore, la fonte di tutte le sue disgrazie.

Un mago da due soldi, mago Gaspar (Johnny Dorelli), modesto illusionista di provincia, incontra un anziana nobildonna, la marchesa del Querceto (Paola Borboni) sedicente strega, tenetevi forti, del seicento (318 anni appena).

Con i poteri occulti infusigli riesce a diventare un autentico stregone e a sfidare il grande Silvan, impomatato predecessore di Giucas Casella.

OCCHIO, MALOCCHIO, PREZZEMOLO E FINOCCHIO diretto da Sergio Martino mette in scena superstizione popolare, magia e teledipendenza sbertucciati in due farse, distinte e complementari.

Notevoli le gambe delle attrici. Infatti il primo episodio è pieno di bellezze femminili: la rossa Lassander in guepiere, la svedese Janet Agren che non offre nudi e la bravissima Vukotic.

Lino Banfi, più divertente, batte ai punti un Dorelli dalla vis comica piatta, sorniona e troppo misurata.

Nel suo episodio, condensato in una quarantina di minuti c'è tutto il meglio del comico di Andria: la moglie insopportabile, la figlia idiota con fidanzato peggio di lei, l'amante splendida ma fatalmente irraggiungibile e la solita sfiga cosmica a fare da contorno...

Coinvolti anche due grandissimi del teatro, Mario Scaccia e la mitica Paola Borboni.