MISSION: IMPOSSIBLE

Praga. La trappola è davvero mortale per il commando dell'IMF inoltratosi in Europa orientale per recuperare un floppy disk zeppo di importantissimi segreti, come la lista che rivela le vere identità dei più agguerriti agenti segreti in servizio dopo il 1989. Chiaramente il dischetto vale milioni di dollari.

Prima di accorgersi che il dischetto è una patacca, muore anche il comandante della squadra Jim Phelps (Jon Voight), lasciando vivi e disorientati soltanto l'agente Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua bella moglie Claire (Emmanuélle Beart).

Il testardo e coraggioso agente segreto, ingiustamente sospettato di fare il doppio gioco, fugge unendosi a due esperti del ramo, il killer Krieger (Jean Reno) e lo scassinatore di colore Luther (Ving Rhames), per mettere le mani sull'autentico supporto informatico e scoprire che c'è dietro la strage.

Ma chi sarà mai l'inafferrabile primula rossa? Sorpresa.

MISSION: IMPOSSIBLE, ispirato a una serie TV degli anni '60, diretto da Brian De Palma, è una movimentata ed eccitante spy story, un giro vorticoso di doppie verità, doppi giochi, complotti, tradimenti.

I personaggi contano poco, irrilevanti le morti violente e la distinzione tra buoni e cattivi. È un assemblaggio di ingranaggi, ma anche un esercizio di stile con le inconfondibili caratteristiche di Brian De Palma.

I due pezzi di bravura coincidono con le due sequenze ad altissima spettacolarità, con le relative esibizioni atletiche di Tom Cruise: l'incursione e il relativo furto acrobatico nella cassaforte blindata posta nella sede della CIA a Langley (Virginia) e l'inseguimento finale nel tunnel, ad alta velocità, tra treno e elicottero.

Ha diviso la critica in due fronti, i pro e i contro.