IL COMMISSARIO LO GATTO

Roma. Tutto inizia con una gaffe in Vaticano. In presenza di un seminarista pugnalato a lume di luna nei giardini vaticani, la rituale domanda investigativa di rito ("Ha un alibi?") viene posta in maniera irriverente ed inopportuna addirittura al Santo Padre, cosa che costa al poco diplomatico Commissario Natale Lo Gatto (Lino Banfi) l'immediato trasferimento a Favignana.

Ah, che bella vita sull'isola, dove non si muove foglia, per lui e l'agente Gridelli (Maurizio Ferrini) che se la spassano con le belle turiste.

Finchè non scompare la rossa Wilma (Isabel Russinova).

Rapimento o, peggio, omicidio? 

Incalzato dal dimesso Ragusa (Maurizio Micheli) zelante cronista dell'Eco di Trapani e con la neanche tanto recondita speranza di finire in prima pagina, il commissario si butta a capofitta nell'inchiesta.

La soluzione? Ero in barca con Bettino Craxi, confessa candidamente la molto presunta vittima uscendo dalle acque blu.

IL COMMISSARIO LO GATTO è una commedia di costume che cerca (vanamente) appigli nell'attualità politica dell'epoca (il film è del 1986 nda) utilizzando lo schema dell'investigazione poliziesca come pretesto per gli intenti di satira sociale.

Dino Risi dirige con la solita pulizia, ma senza estri o scatti, passando da Vittorio Gassman a Lino Banfi che, per carità, nel suo genere è bravissimo, solo che qui cerca di contenersi autocastrandosi (artisticamente, si intende): così non fa ridere.

 Il film è comunque vedibile anche per la bella ed insolita ambientazione (le isole Egadi) e le hit degli anni Ottanta sempre in voga (Righeira, Cattaneo, Bertè e Russo).