UN SACCO BELLO

Roma, tra il 14 e il 15 agosto. Tre episodi incrociati.

Lo sfrontato bulletto di periferia Enzo (Carlo Verdone)si dà l'ultima aggiustatina allo specchio e all'armamentario prima di partire con la spider nera per Cracovia in cerca di congressi carnali con belle polacche: peccato che il suo amico ed accompagnatore Sergio (Renato Scarpa) si senta male dopo pochi chilometri.

Il capellone in tunica bianca Ruggero (Carlo Verdone), scappato di casa da due anni per aggregarsi alla comunità hippy dei Bambini di Dio, mentre distribuisce volantini è riacciuffato da papà Mario (Mario Brega), esuberante comunista, che lo trascina in un consiglio di famiglia: così gli tocca l'esame di tre miciali rompiballe.

Il timido giovanotto mammone, il perito elettronico Leo (Carlo Verdone), asfissiato da una mamma che gli passa in setaccio amici (e amiche), in partenza per Ladispoli è agganciato da una bella e spregiudicata turista spagnola, Marisol (Veronica Miriel), che lo coinvolge in una sua love story.

UN SACCO BELLO rappresenta il fortunato esordio del regista Carlo Verdone che è al servizio del Verdone attore passando con notevole disinvoltura da un personaggio all'altro (non solo nei 3 personaggi principali, ma anche in altri 3 gustosi personaggi minori), ma sa anche dirigere gli altri, dando vita ad una commedia acuta e spiritosissima.

Tutti personaggi raccontati con ironia e affetto e qualche ritratto è azzeccato in pieno, qualche altro meno, ma la stoffa è di prima qualità. La volgarità è assente (ed è una notizia, nella commedia all'italiana odierna nda), malgrado il ricorso alla macchietta e all'immancabile overdose di romanesco.

David di Donatello a Carlo Verdone attore.