LO SPECIALISTA

Miami (Florida). Si ritrovano da avversari gli ex amiconi esperti di esplosivi, in quanto ex agenti della CIA, Ned Trent (James Woods) e Ray Quick (Sylvester Stallone).

Il primo si occupa della gestione dei servizi di sicurezza del boss Joe Leon (Rod Steiger), proprio il mascalzone che ha massacrato i genitori della bionda riccastra May Munro (Sharon Stone), misfatto avvenuto sotto i suoi stessi occhi, lesta poi ad ottenere i servigi del secondo per l'opportuna vendetta.

La vamp in minigonna, in incognito sotto falso nome, non fatica molto, a circuire lo spocchioso e ribaldo figlio del capomafia Tomas (Eric Roberts), mentre il superpagato esperto prepara i detonatori alla bisogna.

Fuochi d'artificio à go-go.

Sceneggiatura e copioni ridicoli per un film diretto da Luis Llosa, zeppo di stereotipi (muscoli lucidi, amplessi sotto la doccia, acrobazie varie, botti di ogni genere, con relativo afflosciamento di case, auto e palazzi, financo).

Sylvester Stallone e Sharon Stone non entrano mai in sintonia, forse anche grazie ai penosi dialoghi, incapaci di una scena decente e impassibili anche quando fanno la doccia insieme.

Ci si chiede come sia stato possibile che sia caduta nella trappola una diva e sex-simbol, qual è universalmente considerata Sharon Stone, alle prese con un personaggio ambiguo e scolorito?