TRE UOMINI E UNA GAMBA

Milano, fine luglio. Chiuso per ferie il negozio di ferramenta dove lavorano come commessi, una dei tanti di una catena appartenente al suocero di Aldo e Giovanni che hanno sposato due delle figlie del padrone, gli stessi partono in auto per Gallipoli (Lecce) con Giacomo, che in Puglia sta per sposarsi con la sorella delle loro due mogli (Luciana Littizzetto).

A bordo un'opera d'arte di grande valore, la gamba di legno del rinomato scultore Garpez, da consegnare al prepotente suocero-padrone Eros (Carlo Croccolo)che vuole farne oggetto di speculazione finanziaria.

Nel viaggio la macchina dei tre omini si scontra con quella della svagata Chiara (Marina Massironi) e nel pranzo riparatore, prima del ricovero urgente in ospedale, il malato immaginario Giacomo s'innamora della ragazza.
E intanto la preziosa opera prende il volo.


TRE UOMINI E UNA GAMBA segna l'esordio sul grande schermo di un trio comico, reduce dal successo in TV (“Su la testa”, “Mai dire goal”) in una originale, vivace e divertente commedia surreal-demenziale, infarcita con le battute migliori del trio.

Il frammentario e non è sempre lineare filo conduttore è tenuto su dalla capacità di inventare gag esilaranti e dal gioco di squadra dei personaggi.

Intessuto di disavventure di viaggio (anche se per ragioni di economia, è stato girato a Roma e dintorni) e di tre shorts parodistici fuori testo, si affida al collaudato schema della commedia sentimentale con risvolti amari.

Poche parolacce, e funzionali, senza volgarità intellettuali.

Successo a sorpresa nella stagione 1997-98: 4° posto nella classifica degli incassi.